lunedì 8 novembre 2010

Necessità

In risposta al giusto e benvenuto commento di Teomat al mio ultimo post, quello che volevo dire, e mi rendo conto di essere stato poco chiaro, è il fatto che nella storia momenti di crisi generali come questo hanna portato a derive populistiche o peggio autoritarie. E' necessario non un governo forte, ma una forte presenza delle istituzioni costituzionali democratiche; è necessario che la gente tenga a mente l'importanza della democrazia e del sistema dei diritti acquisiti nel corso di anni di lotte e mobilitazioni; è necessario che la gente riscopra il proprio ruolo nel sistema politico; è necessario che tutti noi capiamo che la libertà non è solo poter fare ognuno i cazzi propri, ma che la libertà è in primis responsabilità collettiva. Invitare gli studenti a partecipare alle proteste contro la riforma Gelmini, e ai tagli indiscriminati del governo, mi senbrava il modo più semplice per far ripartire quel processo di partecipazione alla vita democratica e più in generale all'interesse per la cosa pubblica, di cui tanto si sente la mancanza in questo paese. Spero che concorderete con me.

domenica 7 novembre 2010

Cosa bolle in pentola?

L'ex msi, nonchè presidente della camera, Gianfranco Fini rompe definitivamente con B. a Perugia. Durante la convention di futuro e libertà ha invitato il premier a presentare le dimissioni, minacciando le dimissioni dei ministri "finiani" dal governo; si parla di legge elettorale, di legalità, di diritti civili, si critica il cattivo esempio portato da B nella società italiana e internazionale.
Il pd, o almeno una parte, strizza l'occhio a Fli, ma anche la dirigenza dei democratici ha le sue gatte da pelare. La manifestazione dei "rottamatori" organizzata da Renzi e dalle personalità giovani del partito, pone una seria sfida alla leadership dei vecchi (D'alema, Bersani &co), nonchè intende farsi portatrice delle esigenze del "popolo reale" del Pd.
Insomma la situazione dei partiti in Italia è ben lontana dall'essere stabile, e tutto ciò in vista delle elezioni, ormai sempre più vicine, getta ancora più confusione.
Questa situazione non è sicuramente nuova nella nostra storia politica, caratterizzata da instabilità, governi "lampo", strane alleanze eec, ma in una situazione economica e sociale di crisi, quale quella che stiamo vivendo, tutto ciò non fa sicuramente bene al paese. Con questo non voglio assolutamente affermare la necessità di un "governo forte", lungi da me questa prospettiva, ma intendo sottolineare la particolare congiuntura nefasta che stiamo vivendo: l'instabiltà politica, ma soprattutto la scarsa fiducia nelle strutture e nei principi costituzionali di buona parte della popolazione, combinata alla crisi economica e sociale può davvero portare allo sfaldamento progressivo del nostro regime democratico (cosa che credo essere già iniziata, con gravi responsabilità anche della nostra classe politica). Bisogna quindi continuare a tenere viva la pratica democratica di cittadinanza, partecipando attivamente alla vita della nostra società civile e a quella delle nostre istituzioni.
In primis, in qualità di studenti nonchè cittadini di questo paese, portiamo avanti la nostra protesta contro i tagli alla formazione e all'istruzione proposti da questo governo. In vista della giornata internazionale del 17 novembre, invito tutti a partecipare ai vari incontri che si svolgeranno nei prossimi giorni nelle nostre facoltà. Spargete la voce, diffondete la protesta, informate tutti i vostri amici e colleghi, tutti uniti verso il 17.