domenica 7 novembre 2010

Cosa bolle in pentola?

L'ex msi, nonchè presidente della camera, Gianfranco Fini rompe definitivamente con B. a Perugia. Durante la convention di futuro e libertà ha invitato il premier a presentare le dimissioni, minacciando le dimissioni dei ministri "finiani" dal governo; si parla di legge elettorale, di legalità, di diritti civili, si critica il cattivo esempio portato da B nella società italiana e internazionale.
Il pd, o almeno una parte, strizza l'occhio a Fli, ma anche la dirigenza dei democratici ha le sue gatte da pelare. La manifestazione dei "rottamatori" organizzata da Renzi e dalle personalità giovani del partito, pone una seria sfida alla leadership dei vecchi (D'alema, Bersani &co), nonchè intende farsi portatrice delle esigenze del "popolo reale" del Pd.
Insomma la situazione dei partiti in Italia è ben lontana dall'essere stabile, e tutto ciò in vista delle elezioni, ormai sempre più vicine, getta ancora più confusione.
Questa situazione non è sicuramente nuova nella nostra storia politica, caratterizzata da instabilità, governi "lampo", strane alleanze eec, ma in una situazione economica e sociale di crisi, quale quella che stiamo vivendo, tutto ciò non fa sicuramente bene al paese. Con questo non voglio assolutamente affermare la necessità di un "governo forte", lungi da me questa prospettiva, ma intendo sottolineare la particolare congiuntura nefasta che stiamo vivendo: l'instabiltà politica, ma soprattutto la scarsa fiducia nelle strutture e nei principi costituzionali di buona parte della popolazione, combinata alla crisi economica e sociale può davvero portare allo sfaldamento progressivo del nostro regime democratico (cosa che credo essere già iniziata, con gravi responsabilità anche della nostra classe politica). Bisogna quindi continuare a tenere viva la pratica democratica di cittadinanza, partecipando attivamente alla vita della nostra società civile e a quella delle nostre istituzioni.
In primis, in qualità di studenti nonchè cittadini di questo paese, portiamo avanti la nostra protesta contro i tagli alla formazione e all'istruzione proposti da questo governo. In vista della giornata internazionale del 17 novembre, invito tutti a partecipare ai vari incontri che si svolgeranno nei prossimi giorni nelle nostre facoltà. Spargete la voce, diffondete la protesta, informate tutti i vostri amici e colleghi, tutti uniti verso il 17.

1 commento:

  1. Mi sembra che ci siano delle idee un po' confuse in questo discorso.
    Mischi l' attuale instabilità economica, con quella politica, vorresti una politica stabile, ma non un governo forte, e dai come soluzione per gli studenti il portare avanti delle manifestazioni di sola protesta???

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