venerdì 22 gennaio 2010

Il non-processo breve

Si è fatto un gran parlare circa la necessità di questa benedetta riforma della giustizia. Ora, abbiamo la necessità di parare il culo a Silvio, e questo è un fatto, ma perchè dobbiamo andare a mettere a rischio tutti processi in corso, o comunque andare a scardinarne l'impianto? perchè proprio gazie alla misteriosa "Norma transitoria" (di cui solo l' 1% dei parlamentari di maggioranza sembra conoscere il significato e l'effettiva portata) proprio questo accadrà: i tempi già lunghi della giustizia si allungheranno ancora, vista la possibilità degli imputati di uscire indenni dal processo semplicemente aggrappandosi su cavilli e formalismi burocratici (arte in cui eccellono i "grandi avvocati" italiani) per procrastinare l'emissione di una sentenza definitiva, portando di fatto alla morte del processo. Come si può in nome dell'equità dei processi introdurre una norma che pone un limite temporale prestabilito, oltre il quale scatta l'estinzione del processo stesso? può definirsi "giusto processo" un procedimento giuridico che non giunge ad un verdetto definitivo?...quasi quasi rimpiango il lodo alfano...passo e chiudo.

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