giovedì 8 aprile 2010

L'italiano stango

Le elezioni sono passate, i vari candidati sono ora contenti o insoddisfatti a seconda del numero di voti presi.
Ma ora tutto è finito, si ritorna alla vita di prima, quella dell' evasione, delle spintarelle e dei vari "dotto' tengo famiglia".
L'italiano "stango" si alzerà dal letto soddisfatto per aver votato, per aver scelto una faccia al posto di un' altra, magari indeciso se, scegliere l'eco capello di Silvio o le rughe proletarie di Nichi, piuttosto che il ciuffo bianco & ribelle di Beppe.
Ma perché, perché caro concittadino, sai perfettamente come allenare l'Inter e non sai nulla, o non lo vuoi sapere, su chi ti dovrà governare?
O peggio ancora, non te ne interessi, magari non andandoci, a votare, delegando a qualcun' altro il noioso impegno di far valere un tuo diritto.
Vorrei sapere, mio conterraneo, perché, ti affidi solamente ad una faccia, o ad un simbolo per votare?
Perché chiudere gli occhi e scegliere una maschera, dietro la quale,magari, si nasconde il solito volpone?
Forse capisco il tuo senso d'impotenza,la tua arrendevolezza prodotta da tutta la televisione che guardi, ma allora, mio caro vicino di casa, perchè non uscire di casa e pensare? Trovarsi con qualcun'altro e fare qualcosa?Perchè non smetterla di stare rinchiusi nei bar,smetterla di brontolare contro una birra, scoprire che c'è veramente qualcuno che si sta già rimboccando le maniche e sta provando a cambiare qualcosa?
Ma forse è troppo tardi.
E tu ormai sei già troppo stanco del mondo, accontentandoti solo di scegliere una faccia che ti tratti come un grande fratello.

3 commenti:

  1. Sono d'accordo, ma non pensi che quello di cui stai parlando, non sia una cosa di questi tempi, ma sia invece una caratteristica connaturata nell'italiano medio? A mio avviso il problema di fondo è che noi italiani non abbiamo una solida tradizione di vita sociale democratica alle nostre spalle, e proprio per questo siamo più vulnerabili agli "attacchi" dei soliti opportunisti...La politica quindi viene giudicata dal punto di vista dell'asino di Esodo: "il padrone può cambiare, l'importante è che non aumenti il carico sulla groppa". Il problema è che ormai non si guarda neanche a quello che ci "mettono sulla schiena"...ci si limita ad andare avanti e basta. solo quando qualcuno crollerà a terra esausto per il troppo peso ci sarà una risposta, che temo sarà estrema...

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  2. appunto, ma non si può tentare di cambiare la situazione?

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  3. Si si può, ma il problema è il come...Quando è la gente comune in primo luogo a rifiutarsi di stare a sentire qualcosa che va contro ciò in cui crede ( o gli hanno fatto credere), quale diventa il modo migliore di agire?

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