martedì 27 aprile 2010

Senza memoria dove vai?


Ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto di un'ignoranza generale riguardo agli avvenimenti della nostra storia più vicina. Nel trascorrere la nostra vita è come se ci si muovesse in una palude: si fa sempre fatica ad andare avanti, e non appena sollevi il piede per fare un nuovo passo tutto ti si stringe contro e cancella tutte le tracce che hai lasciato (più o meno intenzionalmente) dietro di te. Oggi più che mai siamo relegati in un eterno presente, senza prospettive future definibili nè conoscenze collettive e condivise del nostro passato. Questo è un fatto assai grave, poichè senza memoria gli eventi più pericolosi, già accaduti in passato, si possono ripresentare ancora oggi senza che noi possiamo prevederli e almeno tentare di evitare che si ripetano: sto parlando dei grandi esempi storici di dittatura, così come di quei piccoli avvenimenti che li presagiscono. Una buona dose di responsabilità è da assegnare ai nostri meravigliosi mass-media, che (salvo rare eccezioni) hanno una memoria storica scarsissima (figuriamoci che già avvenimenti accaduti un anno fa sono caduti nel dimenticatoio, ad esempio la cosiddetta "guerra tra procure" per l'inchiesta "Why not", oppure un processo di Silvio a vostra scelta); un'altra parte consistente di responsabilità è da ricercarsi nelle istituzioni dello Stato e nella nostra magnifica classe politica, che, spero vi ricordiate, hanno dato infinite volte la prova del loro disinteresse utilitaristico nei riguardi della ricerca della verità storica, o peggio hanno tentato di falsarla o deviarla; anche l'istituzione scolastica non ha saputo diffondere il valore della memoria tra le giovani generazioni, che si trovano a vivere in una società sempre più globalizzata e vasta, dove avere dei punti saldi da cui partire è cosa importantissima se si vuole evitare di perdersi nella infinità di realtà che il mondo presenta. E' fondamentale ridare importanza alla memoria ed alla ricerca della verità storica, in ogni sede e ad ogni livello. Siamo infatti in una condizione critica: i testimoni dei fatti del 900 stanno via via scomparendo, rimpiazzati da uomini e donne cresciuti a pane e tv promozionale (e non di informazione); questa sostituzione è decisamente rischiosa per la salvaguardia della nostra memoria e quindi per una nostra prospettiva futura non condizionabile dal primo proclamatore di turno. Mi scuso per la lunghezza del post ma è un tema che mi sta particolarmente a cuore.

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