martedì 12 ottobre 2010

Bombe di pace



Quando il caro ministro La Russa ha esposto la sua idea, circa la possibilità di fornire gli aerei militari italiani di bombe, subito è partito il coro apologetico del centro-destra, tentando di cavalcare il turbine di emotività pubblica che si scatena ogni volta, e a ragione per carità, che muoiono dei nostri soldati in missione all'estero. Ma perchè mai, io dico, dobbiamo mettere delle bombe sui nostri aerei? Non siamo noi in Afghanistan per una "missione di pace"? Perchè, signor ministro della difesa, dobbiamo noi dotarci di un armamento che non fa altro che aumentare le vittime tra i civili? Non siamo forse noi italiani, con il nostro esercito, in Afghanistan per "assicurare il benessere e la sicurezza" delle popolazioni afghane?
Non possiamo nascondere, come la Nato e i vari governi hanno tentato e tentano di fare, il fallimento della missione ISAF in Afghanistan. L'intervento militare non ha fatto altro che esacerbare i conflitti e fomentare il fondamentalismo religioso, che spesso sfocia nel terrorismo. L'azione della Nato non è riuscita ad estirpare la minaccia talebana, anzi adesso si vede costretta su posizioni difensive mentre sempre più territori e comunità umane sfuggono dal suo controllo, entrando nel bacino dei fondamentalisti; non si è riusciti ad estirpare la coltivazione dell'oppio, poichè nessuno, tra le varie forze militari in campo, ha adottato politiche agricole alternative e sostenibili per il popolo afghano; insomma l'intervento militare è stato un fallimento e proprio non capisco perchè il ministro La Russa voglia insistere nella missione. Sebbene il ritiro delle truppe dall'Afghanistan, almeno sulla carta, sia abbastanza vicino (estate 2011), di fatto il problema è più importante che mai, visto che una situazione simile si ripresenterà di sicuro anche nelle altre "missioni di pace" italiane.

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