giovedì 13 maggio 2010

Intolerance

Ieri sera al Liceo Scientifico "Paleocapa" di Rovigo s'è tenuto un interessante incontro sull'Illuminismo, per studenti/ex studenti/parenti/amici/conoscenti/gente. In realtà definirlo "incontro" è riduttivo. Il tutto si è svolto secondo le modalità proprie del "caffè illuminista", momento di incontro e scambio culturale.

Si è parlato ovviamente di Voltaire e della sua argomentazione sul concetto di "intolleranza". Bene, nonostante Rovigo rientri tra le "vittime" di quel fenomeno dilagante che prende il nome di Lega Nord, e nonostante la mia città sia ormai sotto il "regno" di sua eminenza Luca Zaia, ho ascoltato argomentazioni molto interessanti, precise e "fini". La cosa che m'ha stupito è che coloro che si professavano contrari alle barriere sociali erano ragazzi giovani. Molti adulti presenti, quando sentivano frasi del tipo "il diverso è, deve essere, ricchezza" cercavano di sorridere, sforzandosi pensando "eh va bhè dai, è una serata per mio/a figlio/a" (per la serie "sò ragazzi"). È questo che ci limita.
Intolleranza religiosa, etnica, sociale, chiamiamola come vogliamo, è un problema, e va studiato. Alcuni addirittura dicono che la tolleranza e la pace (e altre parole che messe in una unica nuvola formano il "sacco delle cazzate dei comunisti") non sono e non devono essere valori, perché aprono la porta ai sentimentalismi e si allontanano dalla giustizia. Quando penso a queste barriere sociali, e ce ne sono tante (soprattutto tutti le teniamo in piedi, chi più chi meno), non riesco ad uscirne, a venirne a capo. Non riesco a credere che il mondo sia fatto per le guerre tra i diversi. Ci deve essere uno sforzo comune, enorme, gigantesco, ma mai inutile. E poi, permettetemelo: le religioni,in questo campo di battaglia dominato da mura alte e pregiudizi, separano e dividono, drogano le menti e portano ad impugnare armi.

"Perchè a volte Dio non sa cosa ascoltare, e fingendo muove la testa"

Note: La foto del post è intitolata "Black And White" ed è opera di IMustBeDead (DeviantArt). La citazione a fine post è tratta da "Come un fiume" - Nomadi - Amore che prendi amore che dai (2002)

3 commenti:

  1. Un inizio della tua attività di autore su questo blog veramente eccellente. A riguardo dell'incontro cui hai partecipato devi ritenerti fortunato, perchè nella zona bergamasca leghista (cioè tutta la provincia di bg) dove sono stato anche io un liceale, nessuno si sognerebbe mai nemmeno di organizzare un incontro del genere, figurati poi a far partecipare i genitori...
    La mancanza di solidarietà diventa sempre più evidente in questo periodo di crisi e potrei portarti tanti esempi anche delle mie zone ma mi limito alla magra figura che abbiamo fatto in diretta nazionale ad annozero nella puntata sulla scuola di Adro (che sta a 10 km da casa mia)...E' purtroppo una tendenza generale da cui non sembra se ne uscirà tanto presto.

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  2. Sono d'accordo con te su quasi tutto l' articolo a parte il discorso finale sulle religioni.
    E' vero, oggi sono presentate come strumento di divisione, ma solamente perchè,(in particolare le fedi monoteiste)presentano una struttura fortemente gerarchizzata, creando centri di potere che pensano più a tornaconti politici che non alle persone che dovrebbero aiutare.

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  3. Teomat piacere, intanto! Io riguardo alla Chiesa sono costantemente in "riflessione". Riconosco, per riassumere, due velocità con cui il sistema ecclesiastico viaggia: una degli alti poteri e una alla base della piramide. Sono profondamente critico nei confronti delle punte dell'iceberg, che sono veri e propri diamanti incastonati di superbia e ricchezza. Guardo con ammirazione tutti coloro che di questa grande "Chiesa" fanno parte come "braccia" che mettono le mani nel fango e ci nuotano dentro(a volte stanno a galla, altre meno). Mi riferisco ai "preti di provincia", ai parroci di paese che nella storia si sono anche dissociati, più o meno alla luce del sole, dalle decisioni prese dall'alto. A loro, solo a loro, va la mia gratitudine, pur rimanendo una persona di "indole atea" (costantemente in conflitto tra l'invidia e l'avversione verso chi in Dio trova sostegno).

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