venerdì 28 maggio 2010

A marcia indietro nell'abisso

Sono ormai stanco di dirlo, ma 'sti italiani mi fanno sempre più pena. Se è vero che siamo in un paese democratico, un presidente del consiglio pluri-inquisito, un sistema di tangenti e appalti truccati che coinvolge tutta la classe dirigente, una riforma della giustizia (intercettazioni e processo breve) da far impallidire Licio Gelli, una riforma dell'istruzione che finirà col distruggere l'educazione pubblica, una situazione di disoccupazione e disagio sociale a livelli veramente elevati, dovrebbero farci riflettere sulla effettiva qualità della nostra politica. Ma ciò non avviene, perchè in fondo all'italiano medio non frega più di tanto, lascia che siano gli altri a provvedere per lui, siamo sotto sotto tutti un po' fascisti, la democrazia non l'abbiamo mai veramente compresa. Allora tanto vale fare un grande balzo all'indietro, così quei pochi che dissentono dall'ordine costituito (e io sono tra questi) verranno eliminati dalla polizia politica e dai tribunali speciali, e poter davvero dare all'Italia il governo che merita senza che ci sia nessun rompicazzo che tenta di far svegliare l'italiano dal suo torpore antidemocratico. Se questo è il futuro che si prospetta non lo so, ma sta di fatto che tra morire sotto la repressione di regime o morire di morte naturale vedendo il mio paese scivolare sempre più verso un baratro di ignoranza, bigottismo, fascismo e chi più ne ha più ne metta, sarei più tentato dalla prima ipotesi.
Scusate il pessimismo.

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